COME RACCONTARE UNA FIABA
Red edizioni 1997
Dall’introduzione: “Questo libro è diviso in tre parti.Dal primo capitolo:
“E’ vero che un bambino è troppo
piccolo per pensare. Per pensare nei termini razionali a cui generalmente ci
riferiamo indicando questa funzione. La sua struttura mentale non ha l’ampio
potere di astrazione di quella adulta, è perfettamente in grado di costruire
delle catene associative per immagini, ma è ancora poco adatta ad elaborare
concetti astratti e a collegarli tra di loro mediante nessi logici. Il bambino
si affaccia al mondo, un mondo nuovo e totalmente sconosciuto, e cerca di
ordinare gli stimoli che gli provengono da esso, costruendosi una ‘mappa’ di
significati stabili. Il bambino ha un bisogno vitale di queste mappe, che gli
permettono di attribuire al dato sensoriale un significato. E la fiaba parla
sempre del significato di ciò che accade.
Nelle fiabe gli animali parlano
e parlano le piante: questo mondo fatato è il mondo in cui il bambino vive
normalmente, quel mondo definito della ‘magia primitiva’, in cui si sono mossi
tutti i popoli agli albori della specie e in cui si muovono tutti gli individui
agli albori della loro esistenza. E’ un mondo di battaglie, di lotte, di
vittorie e di sconfitte drammatiche. La fiaba conduce il bambino per mano fuori
da queste tremende situazioni: nelle fiabe i bambini vincono, vincono contro
streghe cattive e contro personaggi minacciosi molto più potenti di loro: sono
la voce della speranza.
Il valore della fiaba risiede proprio in ciò: nella sua capacità di presentare un problema e la sua soluzione
nell’unico linguaggio accessibile ad un bambino: quello della fantasia.
L’abitudine di raccontare fiabe ai bambini si va sempre più perdendo, a favore di una informazione più
tecnica, razionale e realistica. Si trascura così il fatto che il bambino è un
bambino e non un adulto in miniatura. Abbandonare i racconti di fiabe significa
abbandonare la migliore via di accesso a quel mondo fantastico in cui è immerso,
significa privarlo di un supporto utile ad affrontare e risolvere le sue
angosce.”